
La Commissione semplifica le norme sulla sostenibilità e sugli investimenti dell’UE e riduce le spese amministrative delle imprese di oltre 6 miliardi di €
25.02.2025 – La Commissione europea ha adottato un nuovo pacchetto di proposte per semplificare le norme dell’UE.
Coniugando gli obiettivi di competitività e clima, si creano condizioni che consentiranno alle imprese dell’UE di prosperare, attrarre investimenti, conseguire gli obiettivi condivisi (compresi quelli del Green Deal europeo) e liberare appieno il potenziale economico.
La Commissione si è posta l’obiettivo di ridurre gli oneri amministrativi di almeno il 25% e quelli per le PMI di almeno il 35% entro la fine del mandato. Questo pacchetto “omnibus” mira a una semplificazione di vasta portata nei settori dell’informativa sulla finanza sostenibile, del dovere di diligenza ai fini della sostenibilità, della tassonomia dell’UE, del meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere CBAM e dei programmi di investimento europei.
Le proposte ridurranno la complessità dei requisiti dell’UE per tutte le imprese, specialmente per le PMI e le piccole imprese a media capitalizzazione, concentrandosi sulle imprese più grandi che hanno un impatto maggiore sul clima e sull’ambiente. Ciò consentirà comunque alle imprese di accedere a finanziamenti sostenibili per la transizione pulita.
Se adottate e attuate come previsto, le proposte apporteranno risparmi complessivi in termini di costi amministrativi annuali di circa 6,3 miliardi di € e mobiliteranno capacità aggiuntive di investimento pubblico e privato pari a 50 miliardi di € a sostegno delle priorità politiche.
Rendere l’informativa sulla sostenibilità più accessibile ed efficiente
Le principali modifiche nel settore dell’informativa sulla sostenibilità (direttiva CSRD e tassonomia dell’UE) consentiranno di:
- Esonerare circa l’80% delle imprese dall’ambito di applicazione della direttiva, concentrando gli obblighi di informativa sulle imprese di più grandi dimensioni.
- Garantire che gli obblighi di informativa sulla sostenibilità per le grandi imprese non si ripercuotano sulle imprese più piccole delle loro catene del valore.
- Posticipare di due anni (fino al 2028) gli obblighi di informativa per le imprese che attualmente rientrano nell’ambito della CSRD.
- Ridurre l’onere degli obblighi di informativa relativi alla tassonomia dell’UE e limitarlo alle imprese di dimensioni maggiori, mantenendo la possibilità di informativa su base volontaria per le altre grandi imprese.
- Introdurre l’opzione di comunicare informazioni sulle attività parzialmente allineate alla tassonomia, promuovendo una graduale transizione ambientale.
- Introdurre una soglia di rilevanza finanziaria per la comunicazione in materia di tassonomia e ridurre di circa il 70% i modelli da utilizzare per la presentazione delle informazioni.
- Semplificare i criteri DNSH (“non arrecare un danno significativo”) più complessi per la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento.
- Adeguare il principale indicatore chiave di prestazione basato sulla tassonomia per le banche, il Green Asset Ratio (GAR), escludendo dal denominatore del GAR le esposizioni relative a imprese che non rientrano nell’ambito di applicazione futuro della CSRD (imprese con meno di 1000 dipendenti e con un fatturato inferiore a 50 milioni di €).
Semplificare gli obblighi di dovuta diligenza per sostenere pratiche commerciali responsabili
Le principali modifiche nel settore del dovere di diligenza ai fini della sostenibilità mireranno a:
- Semplificare gli obblighi in materia di dovere di diligenza affinché le imprese interessate possano evitare complicazioni e costi inutili.
- Ridurre gli oneri e gli effetti negativi per le PMI e le piccole imprese a media capitalizzazione, limitando la quantità di informazioni che possono essere richieste nell’ambito della mappatura della catena del valore da parte delle grandi imprese.
- Aumentare ulteriormente l’armonizzazione degli obblighi di dovuta diligenza per garantire condizioni di parità nell’UE.
- Eliminare le condizioni di responsabilità civile dell’UE, preservando nel contempo il diritto delle vittime al pieno risarcimento dei danni causati dal mancato rispetto delle norme e proteggendo le imprese dal dover pagare risarcimenti eccessivi.
- Concedere alle imprese più tempo per prepararsi a conformarsi ai nuovi obblighi, rinviando di un anno (al 26 luglio 2028) l’applicazione degli obblighi relativi al dovere di diligenza ai fini della sostenibilità per le imprese più grandi e anticipando di un anno (al luglio 2026) l’adozione delle linee guida.
Semplificare il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM) per un commercio più equo
Queste saranno le principali modifiche del CBAM:
- Esentare i piccoli importatori dagli obblighi CBAM, per lo più PMI e persone fisiche, fissando una nuova soglia annua cumulativa CBAM pari a 50 tonnellate per importatore.
- Semplificare le norme per le imprese che rimangono nell’ambito di applicazione del CBAM, per quanto riguarda le procedure di autorizzazione e le norme relative agli obblighi CBAM.
- Rendere il CBAM più efficace a lungo termine, rafforzando le norme contro le elusioni e gli abusi.
Questa semplificazione precede l’estensione del CBAM ad altri settori ETS in futuro, in particolare alle merci a valle, che sarà seguita da una nuova proposta legislativa sull’estensione dell’ambito di applicazione del CBAM all’inizio del 2026.
Liberare opportunità di investimento
La Commissione propone inoltre una serie di modifiche per semplificare e ottimizzare il ricorso a diversi programmi di investimento, tra cui InvestEU, il FEIS e strumenti finanziari preesistenti.
InvestEU svolge un ruolo fondamentale nell’affrontare gli ostacoli finanziari e nel guidare gli investimenti necessari per la competitività, la ricerca e l’innovazione, la decarbonizzazione, la sostenibilità ambientale e le competenze. Attualmente quasi il 45% delle sue operazioni sostiene obiettivi climatici.
Le modifiche proposte sono:
- Aumentare la capacità di investimento dell’UE utilizzando i rendimenti degli investimenti passati e ottimizzare l’uso dei fondi ancora disponibili nell’ambito degli strumenti preesistenti, mettendo a disposizione delle imprese maggiori finanziamenti. Ciò dovrebbe mobilitare circa 50 miliardi di € di investimenti pubblici e privati supplementari.
- Mettere gli Stati membri in grado di contribuire più facilmente al programma per sostenere le proprie imprese e mobilitare investimenti privati.
- Semplificare i requisiti amministrativi per i partner esecutivi, gli intermediari finanziari e i destinatari finali, in particolare le PMI. Si prevede che le misure di semplificazione proposte generino risparmi sui costi per 350 milioni di €.
Prossime tappe
Le proposte legislative saranno ora trasmesse al Parlamento europeo e al Consiglio affinché siano esaminate e adottate. Le modifiche della direttiva CSRD, della direttiva CSDDD, del regolamento sulla tassonomia e del meccanismo CBAM entreranno in vigore una volta che i colegislatori avranno raggiunto un accordo e dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE. La Commissione invita i colegislatori a dare priorità a questo pacchetto omnibus.
Il progetto di atto delegato che modifica gli atti delegati in vigore nel quadro del regolamento sulla tassonomia sarà adottato a seguito del riscontro del pubblico e sarà applicato al termine del periodo di controllo da parte del Parlamento europeo e del Consiglio.
Per ulteriori informazioni
Per un esame dettagliato delle semplificazioni più importanti e del loro impatto si rimanda alle “domande e risposte” della Commissione. Si consiglia di leggere le proposte della Commissione nella loro integralità (Omnibus 1 e Omnibus 2) per comprendere le modifiche apportate alla normativa. I documenti di lavoro dei servizi della Commissione (1 e 2) offrono un’analisi dettagliata della logica e dell’impatto previsto delle misure di semplificazione.
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