L’economia circolare, un’opportunità per le PMI

L’economia circolare, un modello di produzione e consumo che mira a eliminare gli sprechi e a mantenere i prodotti e i materiali in circolo il più a lungo possibile, rappresenta una vera e propria rivoluzione nel mondo degli affari. Ma quali sono le implicazioni per le piccole e medie imprese (PMI)?

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L’economia circolare è una reale opportunità per le PMI quando, partendo dalla base cioè l’analisi del processo, si individuano e gestiscono quelle fasi che puntano ad allungare il ciclo di vita del prodotto (la LCA, life cycle assestment) attraverso il riciclaggio (recycling), la rigenerazione (remanufacturing), il restauro (refurbishing) ed il riuso (reuse).
Come dunque l’economia circolare diviene importante per le PMI? In primo luogo l’evidenza porta a rilevare un’importante riduzione dei costi: ottimizzando l’uso delle risorse e riducendo gli sprechi, le PMI possono tagliare i costi di produzione e aumentare la propria competitività.
In secondo luogo un dato rilevante è che adottare l’ottica dell’economia circolare significa aprire le porte all’innovazione. L’adozione di pratiche circolari stimola la creatività e l’innovazione, portando allo sviluppo di nuovi prodotti e servizi.
Partendo da queste premesse giocoforza ci si imbatte in un oggettivo miglioramento dell’immagine aziendale. Le PMI che adottano un approccio circolare si presentano come aziende responsabili e attente all’ambiente, guadagnandosi la fiducia dei consumatori.
Perfezionato il posizionamento sul mercato locale le immancabili ricadute sono evidentemente sui mercati esteri, dunque via libera all’export. L’economia circolare apre le porte a nuovi mercati e a collaborazioni con altre aziende che condividono gli stessi valori.
Fantastico, ma come possono le PMI adottare l’economia circolare?
Gli ambiti di intervento in cui l’economia circolare è una reale opportunità sono molteplici e tutti praticabili, ma procediamo con ordine.

Eco-design

Adottare l’eco-design significa progettare prodotti che siano facili da riparare, riutilizzare e riciclare (sullo stesso tema leggi la recente normativa europea, e scarica il pdf del Regolamento UE Ecodesign ESPR 2024 1781).

Estensione della vita utile dei prodotti (LCA, life cycle assesment)

Offrire servizi di riparazione, ricondizionamento e riutilizzo.

Scambio e condivisione

Sembra elementare, primitivo come il baratto, ma promuovere la condivisione di risorse e servizi tra le imprese e i consumatori sta alla base delle pratiche di sostenibilità.

Acquisto di materie prime riciclate

Sostituire le materie prime vergini con materiali riciclati.

Collaborazione con altre aziende

Creare reti di imprese che lavorano insieme per promuovere l’economia circolare.

Se la messa in atto delle indicazioni menzionate sembrasse troppo impegnativa vale la pena ricordare che le conseguenze positive sono molteplici. Quali sono dunque i benefici per le PMI?

  • – Riduzione dell’impronta ambientale: il principale contributo apportato al sistema, economico e sociale e quello rispetto alla lotta ai cambiamenti climatici e alla protezione delle risorse naturali.
    – Miglioramento della reputazione: l’aumento della fiducia dei consumatori e degli stakeholder giova alla salute economica e finanziaria delle aziende.
    – Accesso a finanziamenti: molte istituzioni finanziarie offrono finanziamenti agevolati esclusivamente alle imprese che investono in progetti di economia circolare.
    – Competenze e conoscenze: lo sviluppo di nuove competenze e conoscenze all’interno dell’azienda fa crescere le risorse umane e contraddistingue le aziende dinamiche.

L’economia circolare rappresenta dunque un’opportunità unica per le PMI di diventare più competitive, sostenibili e resilienti. Adottare pratiche circolari non solo è un modo per tutelare l’ambiente, ma anche per creare valore per l’azienda e per la società nel suo complesso.

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